Il colore della porpora

I Kasua vivono nella provincia occidentale della Papua Nuova Guinea. Nella loro lingua non esiste una parola per definire il colore scarlatto della porpora. I colori nero, rosso, bianco, giallo, verde e blu sono ben conosciuti, ma non il colore scarlatto del vestito di porpora indossato dai sovrani.

Nel Nuovo Testamento si racconta, in diversi passaggi, che i soldati vestirono Gesù di un manto di porpora.

I traduttori usavano sempre la parola «keyalo» per il colore rosso, ma uno di loro, Tommy, non era d’accordo, dato che non esprimeva correttamente il concetto della sovranità di Gesù.

È imperativo che la traduzione si attenga ai fatti storici. Se questo viene ignorato, il lettore potrebbe dubitare dell’autenticità dello testo e di consequenza interrogarsi sulla validità di altri passaggi biblici.

Tommy insisteva nell’usare l’aggettivo «scarlatto» per definire la «porpora». Il gruppo di traduttori decise di non affrontare il problema immediatamente, ma di riflettere e sperare in un’ispirazione divina. E Dio non li deluse, anche se passarono diversi anni prima di scoprire la soluzione.

Un giorno Tommy camminava con i suoi collaboratori nelle vicinanze del villaggio. Si trovarono di fronte a un albero, i cui frutti avevano esattamente il colore scarlatto della porpora. Tommy chiese il nome dell’albero e la risposta fu: «l’albero okani». Tornati al lavoro di traduzione, Tommy domandò se, per descrivere la porpora, si potesse usare il colore del frutto dell’albero okani. La risposta fu unanime. Entusiasti risposero: «questo colore lo conosciamo e per i Kasua è chiaro che soltanto il frutto dell’albero okani produce questo colore esclusivo. Ora i Kasua possono immaginarsi Gesù vestito di un manto di porpora come si addice a un re.

I Kasua hanno ricevuto il Nuovo Testamento nella loro lingua nel Novembre 2017.